Polo della Meccatronica e Residenza Universitaria Mayer con i big dell’innovazione

25.10.2016

Le nuove frontiere dell’edilizia in legno di qualità e la tecnologia costruttiva della prefabbricazione avanzata diventano un focus internazionale. A REbuild riflettori puntati sui progetti di Essepi XXL

La produttività in edilizia presenta ampi margini di miglioramento, come dimostra il confronto con il comparto manifatturiero dove l’efficienza è più che doppia rispetto al mondo delle costruzioni.

Analisti, progettisti e player del settore puntano l’attenzione soprattutto sulla fase in cantiere, che presenta di per sé livelli di efficienza inferiori rispetto ai normali processi industriali. Nuovi criteri di ottimizzazione di tempi, costi e risorse indicano nelle quote di prefabbricazione e nella produzione off-site, dotata di processi sempre più automatizzati e digitalizzati, il punto di svolta per l’edilizia del futuro.

Questo è il punto focale che ha visto speaker di tutto il mondo confrontarsi in occasione dell’edizione milanese di REbuild lo scorso martedì. A fianco dei colossi del digitale come l’americana CISCO e la britannica Royal BAM, grande attenzione e curiosità hanno attirato due progetti tutti trentini: il Polo della Meccatronica di Rovereto (inaugurato nel 2013) e la Residenza Universitaria Mayer di Trento (consegna della struttura, settembre 2016): i due edifici in legno, costruiti secondo gli standard di sostenibilità LEED da Essepi di Cavedine in collaborazione con Habitech, sono diventati autentici case studies.

L’elemento di novità assoluta nel panorama edilizio è rappresentato dal sistema integrale XXL: moduli pre-assemblati in stabilimento, quindi trasportati e posati direttamente in cantiere, comprensivi di impianti elettrici, rivestimenti isolanti e serramenti con tecnologia e design Essepi. Una tecnica di costruzione innovativa che abbatte i tempi di edificazione, riduce i costi e offre notevoli vantaggi in termini di sicurezza e di impatto urbano e ambientale della cantieristica. I moduli in X-Lam realizzati in prefabbricazione consentono la massima cura dei dettagli costruttivi ed estetici, e altissime performance di isolamento termico e acustico, oltre all’applicazione delle più attuali tecniche antisismiche.

Entrambi costruiti a partire da pannelli strutturali tipo X-Lam ricavati da abete rosso della Val di Fiemme certificato PEFC, i due edifici si configurano come smart solutions. Il risultato? Un altissimo indice di efficienza e produttività: le 89 celle del Mayer, complete di isolamento, forniture e impianto elettrico, sono state prodotte in stabilimento in 55 giorni da 3 carpentieri. I 5 piani fuori terra sono stati completati in 85 giorni da una squadra di 3 carpentieri che hanno assemblato i moduli ad una velocità di 5 celle al giorno.

Un’operazione a chilometri zero che ha visto l’utilizzo di 2000 mq di legno strutturale certificato e 3000 mq: una quantità di biomassa che nelle foreste trentine certificate ricresce in 21 giorni.

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