Il processo di Commissioning

07.10.2019

Il Commissioning è una forma di controllo di qualità globale applicata al processo edilizio.

Nel 1377 nasceva a Firenze Filippo Brunelleschi, un genio assoluto e multiforme, che seppe risolvere uno dei problemi tecnici più complessi della sua epoca (come costruire e fare reggere una cupola di 45 m di diametro) e regalò a Firenze uno dei suoi capolavori più belli. Santa Maria del Fiore era stata costruita già da un po’ ma nessuno sapeva come realizzare la cupola, la più grande mai concepita. Brunelleschi fece tutto da solo: ne progettò architettura e strutture, disegnò e fece costruire ponteggi e argani, gestì la manodopera (un problemino non da poco anche per l’epoca), pagandola con i soldi che via via gli dava la Repubblica di Firenze, con la parsimonia tipica di ogni Committente.

Oggi il processo di progettazione e costruzione di un edificio è diventato molto più articolato: grande varietà di funzioni, materiali, impianti sempre più sofisticati. E di conseguenza si sono create tante figure specializzate, ognuna con competenze e obiettivi specifici. In un cantiere di grandi dimensioni oggi un direttore lavori può avere sotto di sé decine di tecnici diversi.

La sfida di questi ultimi anni è però non solo quella di costruire bene e in tempo, ma anche e soprattutto di limitare gli impatti, i consumi di risorse e di energia. L’attenzione si è spostata dalla costruzione alla prestazione, dal “durante” al “dopo”: e qui entra in gioco il commissioning.

La figura della “Commissioning Authority” (CxA) è obbligatoria in tutti i progetti in cui si vuole ottenere una certificazione di sostenibilità, come LEED o Breeam. Si tratta di una persona (o un team nel caso di grandi progetti) che riceve un incarico fiduciario dal Committente per sorvegliare tutto il processo e verificare che le prestazioni attese possano essere davvero raggiunte.

La CxA lavora nel presente ma guarda al futuro. Quando neppure le fondazioni sono state concepite, scrive insieme con il Committente il documento che definisce le prestazioni che saranno richieste all’edificio funzionante. Quando un grosso macchinario viene installato nell’edificio in costruzione, su un tetto o in un interrato, si pone la domanda su come si farà a smontarlo, portarlo via e sostituirlo quando non funzionerà più.

La CxA collabora con la Direzione Lavori e tutta la sua squadra, ma è indipendente da essa. Non ha potere decisionale nei confronti delle imprese, ma può – o meglio deve – segnalare se riscontra difetti o modifiche esecutive che avranno impatto sulla prestazione futura. E se in cantiere non viene ascoltata, può rivolgersi direttamente al Committente da cui ha ricevuto l’incarico.

Il Commissioning è quindi una forma di controllo qualità globale applicata al processo edilizio. E come ogni procedura di qualità, i suoi benefici nascono dai “non” che riesce a scovare: le non scelte progettuali, le prescrizioni non scritte sui capitolati, le cose che non compaiono sui disegni, le attività che l’impresa non fa in cantiere, i test funzionali non fatti, le informazioni non date a occupanti e gestori.

Ad esempio: raramente le botole di ispezione degli impianti che corrono sopra un controsoffitto vengono messe sui disegni, ma il giorno in cui un tubo perde e bisogna sfondare il controsoffitto per chiudere la valvola ci si rende conto del valore che si è perso nel non disegnare la botola e non realizzarla.

Oppure: misurare e regolare la portata dell’aria di ricambio in ogni singola stanza di un grande edificio è un lavoro lungo e tedioso, ma i problemi di salute causati dall’insufficienza (o anche dall’eccesso) di aria esterna hanno un impatto ben maggiore.

Insomma: se avete un bel progetto da realizzare, e non avete a disposizione un Brunelleschi, almeno ingaggiate una brava CxA.

Scopri il servizio di Commissioning di Habitech: https://www.habitech.it/Servizi/Commissioning

un articolo di:

Francesco Cattaneo, Direttore Generale di Habitech

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